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ImpresainAzione - Campionato Nazionale di Imprenditorialità: AYA miglior JUNIOR CEO d'Italia

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Viene dalla 4° A dell’Istituto tecnico AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING del Barletti la migliore junior CEO d’Italia, incoronata al Campionato nazionale di imprenditorialità tenutosi a Bergamo il 4 e 5 giugno: è AYA EL YOUSSEFI, che ha rappresentato il Piemonte insieme al suo team. La sfida è stata fra 60 gruppi di lavoro provenienti da tutta la penisola, ognuno dei quali ha dovuto allestire uno stand dove mostrare il proprio prodotto alla giuria e ai visitatori. L’evento, promosso da JUNIOR ACHIEVEMENT ITALIA, è inserito nel programma annuale “VALORIZZAZIONE ECCELLENZE”: i concorrenti erano tutti molto forti, i progetti imprenditoriali innovativi e spesso supportati da una tecnologia all’avanguardia, ma le ragazze ovadesi non hanno mai smesso di credere nella loro creatura, SYNERGYGAMESJA, una startup per la produzione di tre videogiochi con finalità educativa e inclusiva. AYA è stata premiata per la sua leadership partecipativa, ovvero la capacità di gestire e ispirare il team, creare un ambiente di lavoro positivo, comunicare in modo efficace, usare i feedback come occasione di crescita personale, affrontare, risolvendoli, i problemi fino a realizzare progetti ambiziosi. E i problemi non sono mancati durante questa impegnativa due giorni: i gadget ordinati non sono arrivati in tempo, lo stand a disposizione era collocato in una posizione defilata, durante la live Instagram il team è stato oggetto di attacchi da haters…

AYA, SAMAR HARDABBOU E ISABELLA NERVI (in rappresentanza di tutto il team composto anche da YASMIN EL YOUMI, FILIPPO REPETTO, MATILDA SERICANO E CRISTINA VILLAMAR), con il supporto del professor ALESSANDRO PASTORINO, hanno affrontato tutti gli imprevisti senza perdere la calma.

Aya racconta le vicissitudini con il sorriso: “è vero, i gadget con il logo SynergyGamesJa da distribuire ai visitatori non sono arrivati in tempo, ma non ci siamo perse d’animo. Anche se era già sera e rischiavamo di non trovare nessun negozio aperto, ci siamo messe in caccia di una cartoleria che stampasse il nostro logo, che avremmo distribuito ai visitatori e in parte applicato artigianalmente a delle matite appena acquistate”. Neanche essere riuscite ad avere solo fotocopie in bianco e nero (“erano veramente penalizzanti, perché il logo e il merchandising puntavano tanto sui colori”) le ha fermate e quella che poteva essere una débâcle si è trasformata in un’attività per coinvolgere i visitatori: “li abbiamo invitati a personalizzare il logo con colori e pennarelli, rendendola un’esperienza partecipativa che è stata molto apprezzata”. Tantissimi sono stati i complimenti ricevuti dal team e dallo stand, con un denominatore comune: erano tangibili l’allegria, la serenità, la positività, la grinta, il divertimento nell’affrontare un’esperienza nuova. Rimarca Samar: “abbiamo visto team abbandonare l’area espositiva quando hanno capito di non poter vincere, ma noi non eravamo lì per il premio. Per noi i nazionali di Bergamo erano solo il momento finale di un percorso importante che ci ha coinvolto per mesi, durante i quali ci siamo incontrate a scuola tutti i pomeriggi e il sabato. Ci siamo godute questi due giorni come una bella festa dopo tanto lavoro”. Un atteggiamento positivo notato anche dalla giuria, che ne ha lodato e sottolineato la luminosità e che premiando Aya ha voluto valorizzare l’intero gruppo, anche la parte che è dovuta restare a Ovada, ma ha continuato a supportare le compagne a distanza. È il caso di Cristina, che sintetizza l’esperienza in poche battute: “per chi non ha una personalità molto forte ed estroversa, lavorare in team non è facile, perché tende a farsi sovrastare dagli altri. Questo progetto importante mi ha permesso di acquisire nuova fiducia in me stessa, ad altre di imparare a non farsi sempre carico di tutto o di scoprire qualcosa di sé che non sapeva e di questo devo, dobbiamo ringraziare il professor Pastorino”. L’idea di partecipare a questo concorso, infatti, è venuta al docente proprio vedendo “una classe eterogenea, con background diversi, perché - afferma - dalla diversità nasce un’idea imprenditoriale vincente. I membri del gruppo si sono sostenuti e valorizzati a vicenda, contribuendo allo sviluppo dell’idea in maniera sinergica, ognuno secondo i propri talenti”.

 

Grazie Ragazzi, Grazie PROF e bravissima AYA

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